Messa di ringraziamento della Missione parrocchiale dal 28 febbraio al 21 marzo 2010
Messaggio da Alfa-Omega
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso. L’espressione del Salmo di questa V domenica di Quaresima si collega allo slogan della missione che ormai viviamo per il terzo anno consecutivo in questa comunità. 36 missionari laici (tra questi 5 i parrocchiani) e 18 seminaristi hanno detto con un cuor solo una stessa parola: Cristo è Gioia per la vita.
Stavolta abbiamo scelto la doppia formula: incontri su appuntamento e incontri porta a porta affidati alla creatività dello Spirito. Così sono state contattate in due settimane ben 600 famiglie. Per esse si è pregato ogni pomeriggio in un momento di silenzio e di adorazione eucaristica che ci ha spinto a portare il pane spirituale ai fratelli.
Ancora una volta il territorio della parrocchia ci è sembrato una rete di presenze e passaggi di vita da far emergere e valorizzare. Certo con sempre maggiore fatica: oltre 500 le famiglie che hanno espressamente rifiutato il dialogo o non sono state trovate in casa pur passando in giorni e orari diversi. Alcuni impressioni dei seminaristi sono, al riguardo, veramente significative: “si incontrano in fondo persone che sono già predisposte ma chi è contro o è indifferente non si riesce a incontrare… la gente che soffre esiste, è una realtà davanti ai nostri occhi, non è solo per sentito dire. E dice ‘Dio dov’è’? … la gente che non ti conosce, non ti ha mai visto, ti racconta tutta la sua storia, per filo e per segno, cosa che non succede neanche con chi conosci da tempo. Ti riversa addosso tutta la sua sofferenza. Si torna esausti… comunque vale sempre la pena passare per le case o suonando i campanelli o per appuntamenti perché si vede una Chiesa in movimento”.
Come la donna del Vangelo di Giovanni, colta in adulterio, ora ci mettiamo in mezzo e aspettiamo una parola da Gesù. Ci siamo spesso ritrovati a chiederci: perché Signore rimani muto? perché scrivi per terra? perché le porte rimangono chiuse? perché sembra che non interessi più la tua parola? Ecco oggi una possibile risposta: il dito del Signore non si leva per accusare ma per scrivere nel segreto del cuore. Ciò che cambia il destino di ciascuno è la presenza di Gesù in mezzo a noi.
La sua presenza cambia il nostro modo di guardare verso l’altro, ci aiuta a ricominciare sempre a guardarlo partendo da noi stessi e dalle nostre fragilità, sentendo ognuno come parte della nostra vita. Questa presenza silenziosa del Signore, sorelle e fratelli, è necessaria anche se scomoda: ammettiamolo, la comunità tende ancora a delegare la missione ad alcuni tra noi. Pochi sentono la responsabilità delle persone che ci stanno accanto, è più facile passare accanto che amare!
Noi sappiamo invece che la vita nasce dalla comunione: vi riconosceranno come miei discepoli quando darete segni di attenzione gli uni per gli altri. Dove eravamo in queste settimane? Abbiamo dato segni di amore al Signore? La parrocchia è una comunità di servizi o una palestra d’amore e di missione? Possiamo veramente contare gli uni sugli altri?
Le circa 70 famiglie che hanno aperto la porta ci pongono, di fatto, proprio queste domande… perché la posta in gioco è sempre più quella di passare dal pianto al sorriso, dall’isolamento alla relazione.
Questo è il dono che la coppia di artisti cristiani, Laura e Gianluigi, ci hanno portato, penetrando il mistero della maternità di Maria e della paternità di Giuseppe. Far nascere Gesù nei nostri cuori e in quello di chi ci sta accanto: “piccole sale parto” sono i gruppi del Vangelo che cercheremo di attivare nelle prossime settimane. Chiunque vuole contribuire a far nascere vita è ben accetto!
Grazie