Carissimi,
siamo alla vigilia della Visita Pastorale del Vescovo alla nostra Zona; è da tanto che ci stiamo preparando a questo momento, che, come sappiamo, era già stato programmato per il gennaio 2022 e poi rimandato a causa della pandemia da Covid-19.
E’ un momento importante per la vita delle nostre Parrocchie; ognuno di noi, che ha un po’ di consapevolezza di vita ecclesiale, arriva a questa Visita con un po’ di aspettative, forse un po’ di stanchezze, magari un po’ di curiosità.
Arrivati a questa vigilia, vi volevo ringraziare. La Chiesa è bella, è Comunità, è una grande famigliona davvero unica al mondo, ma so benissimo che non è sempre facile camminarci dentro, specie per chi è più giovane; è una famigliona di peccatori, in cui i miei peccati pesano anche sugli altri, piena di contraddizioni vere o apparenti che la fanno apparire sempre meno “alla moda”. Però la Comunità, la Comunione, penso davvero che siano ciò che di più efficace c’è per camminare meglio in questo mondo, come anche medicina a tante fatiche.
La Visita che ci aspetta è un po’ strana, il Vescovo viene a confortare nella fede una intera Zona e non le singole Parrocchie; questo ci costringe ad alzare lo sguardo, a giocarci nell’incontro, a uscire da certi schemi consolidati e ad aprirci alle sorprese (non è Dio il primo a agire nella nostra vita senza schemi prestabiliti?). Questo rende la Visita sicuramente impegnativa, ma forse è anche parte del suo obiettivo.
Forse dovremo stare attenti a non cadere in certi “giochini”:
il primo “giochino” è quello del campanilismo grezzo; non il campanilismo di chi vuole bene alla propria Comunità, la conosce, la apprezza e la difende, ma l’approccio di chi, a parole o nei fatti, vuole dimostrarsi meglio di altri o far vedere che è più “grosso”. Magari qualcuno cadrà in questa tentazione, magari anche in modo esplicito e sistematico, ma noi vogliamo ribaltarla, vogliamo dirci, raccontarci, esplicitare, le cose belle degli altri; questo è l’approccio.
L’altro “giochino” da cui bisogna fuggire è quello di essere più attenti alle cose da fare, a come vengono, al risultato, ecc… piuttosto che alle relazioni. E’ difficile resistere a questo “giochino”, specie in questi ultimi giorni, ma la Comunione si gioca nell’amore e l’amore si gioca nelle relazioni. La Visita non sarà andata bene perché “c’era tanta gente, siamo stati bravi, tutto è andato secondo programma”, ma perché siamo cresciuti come Corpo Unico.
Detto questo, tuffiamoci in questi giorni, viviamo questa esperienza che un po’ ci siamo costruiti, ma che ci è prima di tutto data come un dono! E avanti alla grande!
Grazie di esserci!
Bologna, 15 marzo 2023
Don Paolo Giordani, parroco