Decennale Eucaristica – Commento di Don Paolo

VI DECENNALE EUCARISTICA

Ci stiamo avvicinando alle celebrazioni conclusive della VI DECENNALE EUCARISTICA, cioè quella grande festa dell’Eucarestia che nelle nostre Parrocchie di città, ricorre ogni dieci anni e che è conosciuta anche come la festa degli “ADDOBBI” in quanto le vie interessate alla processione finale venivano ornate a festa appunto con dei particolari addobbi.

Il logo, che ci ha accompagnato in questo anno pastorale, ha questa frase del Vangelo di Giovanni: “Maestro, dove dimori? Venite e vedrete”.

Questa domanda riassume l’intensa ed esistenziale ricerca di due uomini, già discepoli del Battista, Andrea e un altro discepolo, i quali non si accontentano di una vita “normale”, nel cuore hanno una domanda di senso e sono alla ricerca di un qualcosa di più. Già si sono messi in un certo modo dietro a Gesù, ancor prima di conoscerlo. Di qui nasce la prima riflessione: Come posso incontrare Gesù? Solo dopo averlo conosciuto e aver avuto certezza della sua esistenza? Solo dopo averne avuto una comprensione razionale? No. Se ci tieni a dare una risposta alle tue domande di senso, mettiti subito in cammino. Comincia a prendere delle piccole decisioni quotidiane che ti portano a lui. Inizia a seguirlo, come fecero Andrea e il suo amico.

Gesù rivolge loro questa domanda: “Che cercate?” E’ una domanda provocatoria che porta a fare chiarezza dentro di sè e a precisare meglio il motivo della tua ricerca: Mi cerchi per curiosità? Oppure perché scontento della tua vita? Mi cerchi perché altri ti hanno detto di farlo? Per seguire una tradizione?

Maestro, dove dimori?”, dove posso incontrarti, conoscerti e amarti? La risposta di Gesù è prima di tutto sul modo e sottolinea la via esperienziale: “Venite e vedrete”. Non potete vedere se non venite. Non potete conoscermi se non accettate il rischio di compromettervi con me, di iniziare un cammino con me.

In quale direzione volge la mia ricerca? In quali modi ti posso incontrare? In quali ambiti? Maestro dove dimori?

  • Il primo luogo in cui posso incontrare Gesù è la sua Parola. Una ricerca fatta sulla sua Parola, sui Vangeli. Una ricerca perché sia veramente tale deve richiedere tempo, sforzo, passione. Non può essere lasciata semplicemente al … se mi rimane tempo … se ne ho voglia … quando me la sento … La ricerca che da frutto e che ti fa incontrare Gesù è quella perseverante. Ricerca fatta personalmente, ma anche di gruppo, con altri che come me sono alla ricerca. “Il Signore si rivela a chi lo cerca con cuore sincero”.
  • Il secondo luogo in cui posso incontrare Gesù è l’Eucarestia: “E lo riconobbero allo spezzar del pane”. E’ l’esperienza dei discepoli di Emmaus. L’Eucarestia è il modo più intimo e profondo attraverso il quale Gesù si comunica a noi. E’ attorno alla tavola che si vive la festa e che ci si sente famiglia. “Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Anche qui si tratta di ascoltare la sua voce e di aprire la porta. La maniglia è solo dalla parte interna.
  • Il terzo luogo in cui posso incontrare Gesù è nella Comunità dei discepoli del Signore, la Chiesa. Nell’incontro con i fratelli, nel vivere come una famiglia, nell’essere “un cuor solo e un’anima sola”, faccio esperienza del Cristo risorto. La potenza della sua risurrezione e il dono dello Spirito ci fanno vivere la dimensione dell’unità e dell’amore rompendo il cerchio della solitudine e dell’egoismo. Questo è accogliere il Cristo nel suo corpo che è la Chiesa.
  • Il quarto luogo in cui il Signore Gesù mi incontra, è nella persona degli ammalati, dei piccoli e dei poveri. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Questa può essere anche la via più sicura, perché è quella che “mi mette alle corde”: di fronte ai piccoli, ai poveri e ai bisognosi non mi posso autoingannare: o li accolgo o li respingo e rimango indifferente. I poveri mi costringono a fare una scelta: o accolgo il Signore o lo respingo, perchè il mio prossimo è l’icona del Cristo.

Maestro dove dimori? Sì, tu dimori nella tua Parola, nella Comunità, nei sofferenti e poveri, ma ciò che tiene unito tutto questo è l’Eucarestia perché ti fa vivere tutto questo con una intensità e intimità veramente grande.

Venite e vedrete!!

Don Paolo